XII: Moena - Predazzo - Bellamonte - Lago di Forte Buso - Pian di Ceremana e ritorno
(in mountain bike)

Il Lago di Forte Buso

Il mese di agosto è ormai inoltrato e, a partire da questa gita, le condizioni meteorologiche volgono irreversibilmente al brutto. Come di consueto, la mattina il sereno è invitante anche se un po' pallido, a dire il vero. Inforco la mia mountain bike e mi dirigo a Predazzo lungo la Statale. Per salire a Bellamonte approfitto di alcune mulattiere e sentieri, finché ritorno sulla strada. Dopo pochi chilometri ecco il Lago di Forte Buso: è un bacino artificiale, ma l'incastonatura all'interno dei boschi del Parco Naturale di Paneveggio lo rende suggestivo. Ne raggiungo l'estremità est, quindi passo sulla sterrata, chiusa al traffico privato, che lo costeggia dalla parte opposta. Sulla mia sinistra incontro la deviazione che, in poco tempo ed in leggera salita, mi porta al Pian di Ceremana. Mi fermo laddove il sentiero diventa impraticabile per la bici e, nell'ideale cornice di quella bella foresta, consumo il mio pranzo. Sopra di me noto le vette dei Lagorai, ma, più in alto ancora, il grigiore del cielo non lascia presagire nulla di buono. Una parziale schiarita mi lascia il tempo di fare, lungo il ritorno, una piccola deviazione per visitare i resti di un cimitero militare della Grande Guerra, tuttavia capisco che è meglio non indugiare troppo. Già poco dopo Bellamonte comincia a piovere, ed è provvidenziale la presenza di alcune baite sotto le quali posso ripararmi. Un attimo di tregua mi convince a proseguire, e fino a Predazzo in pratica non mi bagno, grazie anche alla mantellina che ho subito indossato. Per diverso tempo non cadono che poche gocce; quando ormai credo di averla scampata, a due chilometri da Moena si scatena un violentissimo temporale. Essendo vicino a casa opto per andare avanti, ma la quantità di acqua che mi sta rovinando addosso è incredibile: sono costretto a sputare in continuazione quella che mi entra in bocca e non vedo più nulla! Finalmente arrivo in bagno e mi svesto: malgrado l'impermeabile sono completamente fradicio, mutande comprese.

[Dolomiti 2002]