XV: Moena - Forcella Pozzil - Col Pozza -
Sas da Mezodì - Staz. intermedia Lusia - Moena
(a piedi)

In vetta al Col Pozza

Alla gita precedente seguono alcuni giorni di pioggia. Siamo in settembre, e che l'estate volga ormai al termine lo dice anche la temperatura oltremodo rigida della mattina, che si accompagna al colore uggioso del cielo. Per non perdere tempo decido di partire direttamente da Moena per un'escursione comunque impegnativa dal punto di vista fisico. Cammino spedito lungo il sentiero che rimonta i boschi del Pozzil, e il freddo pare farsi sempre più crudo. Incrocio un conoscente di Moena: mi dice che alle sei del mattino c'erano due gradi sotto zero! Quindi non era solo una mia impressione... Evito le pause, che servirebbero solo a congelarmi, e in un paio d'ore raggiungo la Forcella Pozzil. Attacco ora l'erta verso nord e, con percorso libero, arrivo in cima al Col Pozza. L'autoscatto è d'obbligo, ma le mani intirizzite rendono complessa questa semplice operazione, che alla fine riesco a portare a termine. Mi rimetto lo zaino in spalla e seguo la cresta, battuta dal vento. In un'altra ora, dopo 1100 metri di dislivello totale, mi ritrovo in vetta al Sas da Mezodì, da me già salito in altre cinque occasioni: ma ogni volta la montagna sa regalare emozioni nuove. Devo fermarmi per rifocillarmi. Mi copro con i maglioni che ho nel sacco, quindi mi "sigillo" nell'impermeabile, mettendomi anche il cappuccio e stringendolo bene sotto il mento. Il cielo, pur non minacciando pioggia a breve, si mantiene di un grigiastro slavato. Mi trattengo ancora un po', quindi scendo sul versante opposto lungo il Troi dei Soldai (= sentiero dei soldati, ancora una volta quelli del '15-'18) fino alla stazione intermedia degli impianti del Lusia, e infine rientro a Moena.

[Dolomiti 2001]