Giro del Sassolungo
Cima Undici
Passo Fedaia
Cima di Cece
Cavallazza - Tognazza
Col Ombert
Baita Segantini - Punta Rolle - Costazza
Mantello - Lago Antermoia
Cornacci - Censi - Monte Agnello
Cima di Copola - Cima di Litegosa
Baita Mezolon
Cima delle Stellune
Cima Valbona - Traversata del Latemar
Cima di Lusia - Cima di Lasté
Col Pozza - Sas da Mezodì

Il cirmolo secolare vicino al Passo Manghen

Ho voluto inserire queste pagine nel sito perché la montagna costituisce, al pari della musica, la mia più grande passione: ho quindi pensato che alla parola Escursioni, presente nel titolo, per una volta potesse legittimamente attribuirsi il significato concreto del termine, invece di quello figurato.
L'estate trascorsa ha visto 'polverizzare' il mio personale record di gite degli anni precedenti. Complice il tempo generalmente stabile e un buon allenamento, tra la fine di luglio e l'inizio di settembre ho potuto effettuare la bellezza di
quindici escursioni della durata di un giorno intero, per un totale di 19 vette raggiunte! Base di partenza per le mie avventure nelle valli di Fiemme e di Fassa è Moena (TN), paese che funge da confine fra le due valli suddette e che oltretutto è il luogo di origine di mia madre.
Alcune precisazioni prima di cominciare. Nelle foto che vedrete non ci sono altre persone al di fuori del sottoscritto. Ciò non per una scelta narcisistica, ma per il semplice motivo che io amo andare per monti in completa solitudine, così da gustare appieno i giochi del sole attraverso gli alberi, il mormorio di un ruscello, la brezza del vento, i cinguettii degli uccelli, i fischi delle marmotte, l'imponenza delle pareti, la tranquillità di una vetta solitaria. Tutte sensazioni che ci sono ahimè precluse nel nostro rumoroso ed alienante vivere cittadino! In più io sono forse rimasto l'unico italiano privo di cellulare: nutro una vera idiosincrasia nei confronti di questo emblema della moderna maleducazione che ci avvolge, visto l'uso smodato che quasi sempre se ne fa. Quando vado in montagna sono dunque davvero 'solo', ma non per questo provo noia o paura: la Natura rappresenta la mia compagna ideale, anche se il non poter avvertire nessuno in caso di infortunio implica dei rischi che sono ben consapevole di correre. Tornando alla parte iconografica di questa sezione, le foto sono dunque state realizzate in prevalenza da me, direttamente o con l'autoscatto; solo nei casi in cui era davvero difficile trovare un luogo dove piazzare la macchina fotografica, ho chiesto una mano agli alpinisti che si trovavano sulla mia strada. Tengo poi a dire che non vi parlerò mai di "vette conquistate". Ricordo di aver letto una frase di Reinhold Messner che suona circa così: "Le montagne non si conquistano, né si vincono, né si piegano: al limite si possono solo salire". E' verissimo! Noi piccoli uomini possiamo al massimo chiedere di essere ospitati per qualche ora dalla Montagna, e dobbiamo farlo in punta di piedi, con grande rispetto per essa e consapevolezza dei nostri limiti; dopodiché dovremo scendere a valle, mentre lei, la vera vincitrice, rimane sempre lì…

Francesco Fabbri - novembre 2001

[DOLOMITI]