I: Ciampedie - Gardeccia - Rifugio Vajolet - Passo Principe - Passo Antermoia -
Passo Scalieret - Cima Scalieret - Passo delle Pope - Rifugio Vajolet - Gardeccia - Ciampedie
(a piedi)

Su Cima Scalieret

Il Gran Catinaccio

La valle del Vajolet

In considerazione del gran caldo, come prima uscita propendo per un'escursione che si svolga interamente a quote piuttosto alte. Mi trovo alla partenza della funivia Vigo-Ciampedie alle otto e un quarto circa, e qui ci sono un paio di sorprese non proprio gradite. Innanzitutto il biglietto di andata e ritorno costa ben 10 neo-bigliettoni: decisamente troppo (maledetto euro, per colpa tua è rincarato tutto)! In secondo luogo, nonostante la tariffa davvero poco popolare, il servizio non è ancora cominciato. Si è costretti ad attendere le 8,30 per poter salire con la funivia. Entro nella cabina e c'è un caldo paragonabile agli autobus fiorentini: incredibile, non mi era mai capitato a simili altitudini... "Sbarcato" ai 2000 metri dell'ameno pianoro di Ciampedie, subito mi incammino verso la valle del Vajolet, da me ormai percorsa decine e decine di volte in occasione delle gite che, come questa, si svolgono nel famoso gruppo del Catinaccio. Fino a Gardeccia nessun problema, complice la frescura del bosco; però, quando il sentiero si inerpica prima verso il Rifugio Vajolet e poi verso il Passo Principe, il sole dardeggia implacabile sulla mia testa. Senza corse controproducenti (del resto impossibili, vista la gran massa di gitanti lungo l'itinerario), ma pure senza soste inutili, continuo a camminare, nella stupenda cornice del Gran Catinaccio da una parte e dei Dirupi di Larsec dall'altra. Al Passo Principe proseguo verso il Passo Antermoia: da qui in poi mi ritrovo finalmente solo. Lungo un facile crinale raggiungo prima il Passo Scalieret e quindi i 2887 metri dell'omonima cima, situata in un luogo quantomai panoramico: oltre ai già citati Gran Catinaccio e Dirupi di Larsec, si hanno vicine le celebri Torri del Vajolet e la possente mole del Catinaccio d'Antermoia. Una piacevole brezza mitiga la gran calura; decido dunque di riposarmi, dopo quasi tre ore di cammino, e di mangiare qualcosa. La discesa avviene sul fianco opposto della montagna: tracce di sentiero si incontrano lungo la scoscesa parete, in pratica un ghiaione molto ripido inframmezzato da qualche salto roccioso. Sovente è necessario appoggiare le mani per una più sicura progressione, ma in breve raggiungo il sottostante Passo delle Pope, e da qui punto direttamente verso il Rifugio Vajolet, ricollegandomi infine all'itinerario fatto all'andata.

[Dolomiti 2003]