L'ultimo, doppio demo del gruppo fiorentino ha suscitato una certa eco nell'ambiente. Innanzitutto per l'elegante confezione, una custodia per videocassette impreziosita dalla grafica di Matteo Cresti, già responsabile del primo LP dei Nuova Era. E poi per i contenuti veramente eccellenti, non autoghettizzati in un solo ambito ma spazianti con disinvoltura dal rock, al jazz, al prog, all'hard.
Fra il primo demo, datato 1987, e l'ultimo di cui sopra, il nucleo fondamentale della band (Giacomo Castellano alla chitarra, Guido Melis al basso, Alessio Riccio alla batteria) ha mutato sensibilmente i propri orizzonti musicali. Di questo e di altro ho parlato col chitarrista Giacomo Castellano, un simpaticissimo ragazzone che ha deciso di intraprendere la strada del professionismo e che infatti, per la sua abilità tecnica, ha suonato con Claudio Simonetti nel
Simonetti Horror Project; attualmente è in tournée con Raf.
Perché, come Time Escape, non avete ancora inciso nulla?
"Abbiamo vagliato diverse proposte discografiche, ma nessuna di esse era conveniente: c'era da sborsare un sacco di soldi, snaturare fondamentalmente la nostra musica e non avere quasi una distribuzione. Abbiamo ritenuto che questo non ci convenisse proprio."
Dimmi qualcosa di più sul Demo 1991 e sulla sua ottima resa sonora.
"Abbiamo fatto tutto da noi, noleggiando un otto piste, un mixer e un paio di effetti. La registrazione ha coperto un ampio arco di tempo, e forse questo ci ha concesso di utilizzare al meglio i nostri mezzi. L'evoluzione stilistica rispetto al Demo '87 è netta, perché ognuno di noi, nel frattempo, ha raccolto varie influenze ed esperienze musicali."
Si può parlare di concept?
"Beh, non in senso stretto: ogni pezzo è necessario per capire la dimensione attuale dei Time Escape. Noi facciamo esattamente la musica che ci piace, senza vincoli o calcoli di alcun tipo: la nostra parola d'ordine è spontaneità, e fondere nel miglior modo le nostre eterogenee espressioni stilistiche."
Sei in possesso di una tecnica notevole: moderna, veloce, ma attenta alla melodia. Quali chitarristi apprezzi maggiormente?
"Ti ringrazio, ma non credo di essere così bravo come tu dici (troppo modesto, nda). In realtà io credo di migliorarmi e di evolvermi tutti i giorni, continuando a suonare. Mi piacciono molti chitarristi, di svariati generi: posso citarti Allan Holdsworth, Eric Johnson, Scott Henderson, Steve Ray Vaughan, ma sopra a tutti metto senz'altro Steve Vai."
Il Simonetti Horror Project ha lasciato interdetto più di un ascoltatore…
(ride) "Non c'entro, i pezzi non li ho certo arrangiati io. Devi capire che, qui in Italia, non ci sono poi molte occasioni di lavoro; tutto, ad ogni modo, è arricchimento del proprio bagaglio professionale."
La tournée con Raf come la collocheresti, da questo punto di vista?
"Guarda, a livello di esperienza è la cosa migliore che mi sia capitata finora. Sulle prime potevo essere perplesso per il genere musicale nuovo; ma, entrando in un'ottica un po' più poliedrica, ti dirò che l'ultimo disco di Raf mi piace proprio. E poi posso lavorare con musicisti molto più esperti di me, tutta gente davvero preparata e disponibile."
Riesci, ora, a vivere di sola musica?
"Attualmente sì; so che ci saranno alti e bassi, ma per fortuna ora le cose vanno bene."
Quale futuro aspetta i Time Escape?
"Tutto è rimandato a dopo l'estate per via dei lavori esterni dei vari componenti; ad ogni modo ti assicuro che sentirai presto parlare di noi, e ci vedrai anche dal vivo."

Francesco Fabbri

(aggiornamento: nonostante le buone intenzioni, all'atto pratico per i Time Escape non c'è stato futuro: tale gruppo ha finito per costituire una sorta di "vetrina di lusso" per le capacità dei singoli musicisti. Un'altra storia dell'underground finita male? Può darsi, ma almeno consola sapere che i componenti sono riusciti a diventare professionisti: Alessio Riccio insegna batteria ed ha suonato con Federico Fiumani e i suoi Diaframma, mentre lo stesso Giacomo Castellano è diventato un session-man molto quotato e non di rado capita di vederlo in televisione, sempre al fianco di Raf o anche di altri, come sul palco sanremese nel 2000 con Irene Grandi.)

[ARTICOLI]