VII: Moena - Canazei - Val Mortic - Pian de Frataces - Pian de Schiavaneis e ritorno
(in mountain bike)

Il giorno successivo alla gita sul Sas de Père da Fech avrebbe dovuto essere di riposo (allenamenti a parte), ma l'indomani non avrei potuto nuovamente muovermi perché, la sera, volevo partecipare alla gara podistica "Anter le Lum" di Pozza. Considerando che l'escursione precedente non mi aveva impegnato più di tanto dal punto di vista fisico, decido allora di ripartire subito per un giro in mountain bike di non eccelsa lunghezza e difficoltà. Da Moena fino a Canazei mi tengo sempre sulla ciclabile, che ormai conosco quasi a memoria. Da quest'estate, oltretutto, è agibile un nuovo, panoramico tratto per arrivare fino a Soraga senza mai attraversare la Statale (è infatti stato approntato un sottopassaggio). Le condizioni meteorologiche sono variabili: sole e nuvole si alternano continuamente, ma l'esperienza mi permette di essere facile profeta quando prevedo un peggioramento più o meno marcato nel prosieguo della giornata. Dal centro di Canazei, si stacca sulla sinistra una carrareccia che percorre la Val Mortic, costeggiando il vivace Rio Antermont. E' questo un luogo che non avevo mai avuto occasione di visitare, e sono contento di farlo ora. La salita è costante ma pedalabile, grazie anche alle buone condizioni dello sterrato. Molto graziosa è una minuscola cappella che incontro sulla mia destra, all'interno della quale si notano i segni dell'arte religiosa popolare.

Fra Moena e Soraga

L'interno della piccola cappella lungo la Val Mortic

Più in alto la Val Mortic si apre, e sui prati vi sono belle baite. Ben presto, però, la stradina si trasforma in un sentiero sconnesso, dove risulta impossibile rimanere in sella. In più, la frequente vicinanza con la Statale diretta al Passo Pordoi mi disturba un po', tanto a livello di orecchie quanto a quello di... narici. All'altezza del Pian de Frataces lo sguardo riesce ad abbracciare tutta la poderosa mole del gruppo del Sella: il luogo è pittoresco e ne approfitto per fare una sosta. Presso un vicino laghetto ci sono alcune oche che logicamente attirano l'attenzione dei turisti, e in particolare dei bambini. Riprendo la salita. I tratti percorribili in mountain bike restano purtroppo limitati; solo in prossimità del Pian de Schiavaneis la pendenza e il fondo si fanno più miti consentendomi di pedalare nuovamente. Arrivo infine sulla Statale all'altezza del Rifugio Monti Pallidi: sono a quota 1850 e ormai è ora di mangiare, ma preferirei farlo in un luogo più silenzioso e tranquillo. Per questo mi porto leggermente in alto, dove inizia il sentiero per la bellissima Val Lasties. Dopo alcuni minuti, raggiungo una radura pietrosa che giudico ideale. Il posto è quieto e incantevole, e sopra di me incombono, quasi verticali, le vertiginose pareti del Piz Ciavazes da una parte e del Sas Pordoi dall'altra.

Oche presso il laghetto
di Pian de Frataces

Pian de Frataces col gruppo del Sella

Faccio dunque la pausa 'lunga' della giornata, e ne approfitto per contemplare (e immortalare) le irripetibili meraviglie naturali che mi circondano. Nel cielo, come previsto, sono di fatto scomparse le tracce di azzurro, tuttavia c'è maggiore stabilità rispetto al giorno prima, e infatti non cadranno che poche, innocue gocce.

La Val Lasties, nel cuore del gruppo del Sella

Pian de Schiavaneis: imbocco della Val Lasties

Nel primo pomeriggio inizio il rientro, che avviene lungo il medesimo percorso dell'andata, con in più la sosta a Pozza per iscrivermi alla gara podistica cui ho dianzi accennato, e del cui esito potete trovare notizie nella pagina che ho dedicato al mio incontro con Cristian Zorzi. Un'ultima curiosità. Alcuni giorni dopo, mia sorella mi ha mostrato il video che aveva girato in occasione del concerto dei Chieftains, tenutosi un paio di settimane prima al Pian de Schiavaneis (purtroppo io mi trovavo ancora a Firenze). Ebbene, dalle inquadrature e da vari altri particolari presenti nelle riprese ho scoperto che la storica band irlandese aveva suonato esattamente nello stesso posto scelto da me per la 'pausa pranzo'!

[Dolomiti 2004]