E' davvero una bella sorpresa questa che ci giunge dall'Arizona. Il duo Frank D'Angelo (midi guitar, guitar synth, loops e backing vocals) e Linda Cushma (midi Chapman stick, guitar synth, bass, loops e lead vocals) ha realizzato un CD in cui si compenetrano in forma quasi ideale le suggestioni di un prog moderno - comunque lontano dal new prog inglese - e gli obliqui accenti di certo rock alternativo e sperimentale. Va subito detto che la formazione è completata da un nome illustre, ovvero l'ex-batterista dei Primus Tim Alexander, che ha contribuito anche in fase di scrittura musicale; in effetti alcune delle invenzioni qui presenti sono stilisticamente riconducibili alla seminale band californiana. Vero punto di forza di "Poetica" è l'apparato ritmico: il drumming fantasioso e jazzistico di Alexander non lo scopriamo certo oggi, però non è da meno l'eccellente lavoro al basso della Cushma, che dimostra di aver appreso al meglio la lezione di Les Claypool. Su tale base la chitarra di D'Angelo ricama a piacere, offrendo divagazioni un po' frippiane, un po' zappiane e un po' metal: l'opener "Stand" è già eloquente al riguardo. Più eterea e psichedelica la successiva "Hold On", su cui si libra leggera la bella voce della Cushma mentre Alexander si destreggia con assurdi tempi dispari, ma è verso la metà che il disco offre il meglio: innanzitutto con l'ipnotica e minimale title-track, che via via si arricchisce strumentalmente arrivando a tratteggiare un'atmosfera inquietante. Davvero un grande pezzo. "Larry's Lullaby Prelude" è delicata e struggente, con pregevoli effetti di archi e flauti, mentre "Spoolanoosh" si ricollega in parte a certe cose estreme di Fripp/Crimson; gli effettismi vocali di Frank & Linda sono perfettamente amalgamati nel contesto. Traccia incubica ma non cacofonica. Contrasta opportunamente con essa "Larry's Lullaby", che ricerca nell'ambient non accontentandosi di pescare nell'ovvio: sui ritmi delle tablas ondeggiano le morbidezze e le sinuosità degli archi tipo mellotron e del canto della Cushma. Interessanti, infine, gli accenti chitarristici à la Gentle Giant di "Cathedral".
L'incisione è ottima, e non è un caso che la masterizzazione sia stata affidata a Ty Tabor dei King's X, altra band che, al pari di Oxygene8, ama respirare i grandi spazi della creatività. "Poetica" ha il potere di guardare avanti senza per questo risultare un lavoro troppo ostico. E allora cosa state aspettando?...
Contatti:
www.oxygene8.com.

Francesco Fabbri - gennaio 2003

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