Esattamente a metà strada fra il progressive sinfonico e il metal classicheggiante, i francesi Mysterkah edificano un sound epico e al tempo stesso d'atmosfera. Il concept "Fresq" presenta infatti una rimarchevole varietà di schemi, e l'approccio compositivo è ben lungi dall'accumulare tonnellate di riffs inespressivi, come spesso capita, purtroppo, nel genere di riferimento. Il chitarrista Alec Hudson, bravo e veloce, dosa con abilità le proprie virtù tecniche, e lo stesso può dirsi a proposito della graziosa tastierista Yleah White, le cui parti vocali, fra l'altro, ben si integrano nel progetto.
"The Mutant" e "Misanthrope" aprono baldanzosamente il CD; di entrambe le tracce colpiscono nel segno i crescendo strumentali in chiusura. Più lento e drammatico l'incedere di "The Immortal", con un bell'accavallarsi di voci, mentre il vertice si tocca forse con l'azzeccata conduzione melodica di "Cryosis", pezzo ritmicamente sostenuto ma sempre intriso di un forte pathos. Rimarchevole è poi "The Survivor", che punta saggiamente più sul dettaglio che non sui muscoli, e sono accattivanti anche gli assoli incrociati di chitarra, tastiere e basso che si rinvengono in "New Day".
Certamente moderna nella concezione e nei suoni, la proposta dei Mysterkah contiene dunque idee valide e ben sviluppate, tant'è che lungo i 68 minuti la noia non vi regna praticamente mai. Peccato solo per la produzione un po' opaca, vedi i cut non irreprensibili all'interno dei pezzi; ciò non inficia tuttavia la sostanza di una musica maestosa, una volta tanto non riconducibile ai soliti nomi noti. Trés bien!
Contatti:
mysterkah.fr.st.

Francesco Fabbri - settembre 2002

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