Il chitarrista Hikaru Sekine, in arte Fossil, in perfetta solitudine ha composto, eseguito, registrato e prodotto questo CD uscito sotto l'egida Poseidon. Per fortuna il nipponico ha evitato certe pacchianerie insite in tante one-man band in ambito prog, che troppo spesso si perdono in cervellotiche sovraincisioni senza capo né coda, al culmine delle quali risulta smarrito un messaggio musicale decente: al contrario, il progetto-Fossil predilige tinte tenui e discrete, delicatamente arabescate dalle chitarre acustiche. "Upper Stream" e "8*7=56 (Recitative)" giocano con morbidi arpeggi che rimandano a Mike Oldfield e ad alcuni interludi genesisiani; "Noble Fish Jumping" rivela amore per lo Steve Hackett di "Bay of Kings" e "Momentum", condito con un minimalismo sempre garbato, cosciente. L'andamento circolare caratterizza anche un pezzo decisamente riuscito, ovvero "Crescent": alla chitarra che, come di consueto, agisce in punta di piedi, si uniscono lente note di flauto che, riverberandosi, via via si perdono, fino a creare un bell'effetto mistico-meditativo, estremamente rilassante. Troviamo riflessi canterburiani, poi, in "River Bank Cyclist", con dei vocalizzi molto à la Wyatt, e in "Tea Ceremony", che fin dal titolo riecheggia i Gong: le manipolazioni dei volumi rendono bene quell'atmosfera di space music cara a Daevid Allen & soci. Vero è che intorno alla metà del disco subentra un tantino di noia, complici alcune tracce non proprio concise nelle quali al Sekine viene il fiatone: ad esempio non tutti gli oltre nove minuti - segnatamente quelli centrali - di "Wavering Life, Weaving Lines", pur fra discrete costruzioni armoniche, sono così indispensabili. Bene, invece, "A Current in the Vein" con la sua ritmica saltellante, a mo' di Gentle Giant, contrappuntata dalle distorsioni in sottofondo della chitarra elettrica, e convince pure il malinconico languore di "Autumn Rain". Fossil sfrutta dunque il silenzio come parte integrante del fare musica; i risultati gli danno ragione allorché le idee sono espresse in forma stringata, un po' meno quando allunga il brodo. Comunque già adesso ci si può ritenere abbastanza soddisfatti.
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Francesco Fabbri - novembre 2003

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