Ordunque, fiabesco Fabio, a beneficio di quei due o tre - davvero sventurati, dico io - che non avessero mai sentito parlare delle prodezze musicali a nome Finisterre, Höstsonaten, Merlin, Maschera di Cera, Spazio, Quadraphonic e laZona, vorresti tentare di fornire una breve 'mappa di navigazione' all'interno dei tuoi molteplici progetti, specificando magari le prossime mosse?
"Anzitutto un saluto e un ringraziamento e te, Francesco, e a tutti i lettori. Allora, mi chiamo Fabio, ho 34 anni e dal 1994 faccio musica professionalmente dividendomi tra svariati progetti. Le mie attività ruotano nell'ambito della musica a 360° e mi piace esplorare diverse combinazioni e forme musicali, dal rock progressivo (La Maschera Di Cera), alla musica sperimentale (Quadraphonic, laZona), al folk (Höstsonaten), al musical (Merlin) al pop (Spazio), all'elettronica (A.M.P.), a qualcosa che combini tutto questo (Finisterre), e chi più ne ha più ne metta. Qualcuno dirà: "Ma 'sto qui quante cose fa? Non gli basta fare una cosa sola?", bene, la mia risposta è no! Non mi basta fare una cosa sola, non perché voglia mettermi in mostra a tutti i costi, ma perché la mia personalità (purtroppo o per fortuna) è sempre in costante fermento e alla ricerca di nuove situazioni con cui misurarsi. Ascolto da svariati anni tantissimi stili musicali e tutti mi danno eguali emozioni, stimoli e voglia di sperimentare per mettermi sempre in discussione. Quello che spero è che l'ascoltatore, anche se magari può perdersi in mezzo a tanta varietà, riconosca sempre e comunque la mia onestà, passione e voglia sincera di studiare, sperimentare e creare emozioni, per me e per chi mi ascolta. Per quello che riguarda le prossime mosse, al momento, dopo più di un anno pieno di registrazioni continue, sto prendendomi un attimo di pausa per meditare i progetti futuri e cercare magari, se possibile, di suonare un po' dal vivo in qualunque situazione potesse capitare. Speriamo questa estate di suonare con laZona e con la MDC, e ti annuncio che con questi ultimi in novembre parteciperemo al ProgFest 2003 a Los Angeles. Per il resto... tante cose potrebbero capitare e cambiare da un momento all'altro…"
Anche se, immagino, è come domandare a un padre quale figlio preferisce o, più prosaicamente, a un oste quale dei suoi vini è il migliore, io mi azzardo a chiederti se sei più affezionato a qualcuno dei tuoi progetti e perché...
"In effetti la domanda è alquanto difficile e la risposta è molto banale. Sono affezionato incondizionatamente a tutti i progetti che porto avanti, perché in ciascuno di essi c'è un pezzetto di me. Ci sono semmai delle distinzioni da fare riguardo al tempo che vi dedico: ad esempio, in questo momento sono molto occupato a pensare e ad organizzare gli eventuali concerti e l'uscita del nuovo MDC e de laZona, e quindi sono dedito più che altro a questo. Magari in un altro momento sarò più dedito ai Finisterre o a qualcos'altro. Un'altra distinzione può riguardare i progetti realmente solitari (come Quadraphonic o Höstsonaten) e quelli di gruppo (tutti gli altri), nei quali tutta la responsabilità non è messa nelle mie mani ma viene condivisa con altri musicisti. Sono due cose che mi piacciono molto, sia il pensare a progetti in maniera totalmente solitaria sia lavorare con il gruppo, mi danno stimoli e mi mettono a contatto con vari modi di veder la stessa cosa. Tutto comunque rimane ben saldo nel mio cuore, e non c'è nulla che faccia senza metterci dentro la totalità di me stesso, in ogni momento."
Ma dove diavolo trovi il tempo per operare su tutti codesti fronti musicali? Componi anche di notte? Oppure per te il padreterno ha riservato una giornata di 50 ore al posto delle canoniche 24 fornite ai comuni mortali?...
"Eh, eh… :-) No, in realtà riesco a gestire benissimo il tutto dedicando ad ogni cosa il giusto tempo. Come ho già detto, non penso in ogni minuto a tutti i miei progetti, c'è un periodo per uno e un periodo per un altro. Per il resto mi vedo con i musicisti per provare almeno quattro volte alla settimana e a casa porto avanti, senza pressioni o costrizioni di nessun tipo, il lavoro di composizione. Mi preme un'altra volta ricordare che anche se di tutto ciò io sono un po' l'organizzatore, i progetti si basano sul lavoro di tutti i musicisti con cui collaboro e quindi, a parte rari casi, il lavoro è diluito tra varie persone, e lo stress e il tempo da dedicare ad ogni progetto non è così tanto come sembra. In ogni caso, anche se dovessi lavorare 50 ore al giorno sulla musica e non fare null'altro sarei felice, è la mia vita e sono contento che sia così."
Non credo di sbagliare affermando che la Maschera di Cera, davvero una magica entità, è la tua idea che ultimamente sta riscuotendo i maggiori consensi anche a livello di pubblico. Il gruppo si rifà in modo esplicito a certi moduli compositivi e sonori del mitico pop italiano degli anni '70, e c'è stata qualche debole voce fuori dal coro che ha sollevato qualche appunto per questo. Io ritengo che si possa benissimo essere creativi anche all'interno di determinate situazioni "in stile", perché la differenza la fa il livello del songwriting. Tu come la pensi? Sei contento così oppure preferiresti che le vendite più consistenti fossero appannaggio dei dischi "difficili", quelli di Quadraphonic e laZona?
"Sono d'accordissimo con te, la qualità delle composizioni fa realmente la differenza tra un prodotto e un altro. Non importa, a mio avviso, quanto il prodotto sia derivativo e poco originale. Se ci sono delle belle canzoni riuscirà in ogni caso a colpire e a lasciare il segno nell'anima di chi ascolta. Mi fa piacere che MDC abbia avuto dei buoni consensi e capisco anche certe critiche, ma spero che siamo riusciti, nonostante la scarsa originalità della proposta, a scrivere delle buone canzoni e a colpire chi ha ascoltato i due dischi pubblicati. Il discorso dell'omaggio a certo prog italiano è comunque destinato a esaurirsi col tempo. Questo riguardava soprattutto il primo lavoro, già con il secondo abbiamo provato a percorrere strade più personali e credo che la cosa sarà accentuata sempre di più nei lavori futuri. Riguardo al discorso "commerciale", immagino che vendere un prodotto come MDC sia più facile perché contiene degli elementi che il pubblico del rock progressivo può recepire meglio. Progetti come Quadraphonic sono destinati ad un pubblico molto 'di nicchia' (ancora più 'nicchia' che la 'nicchia prog' :-)), ma mi danno eguale soddisfazione. Alla fine le vendite contano quello che contano, l'importante è riuscire a fare le cose nel migliore dei modi, e di Quadraphonic io sono molto soddisfatto come de laZona, che sono sicuro potrà aprire un varco presso persone che di solito non ascoltano prog classico e sono più attente a diverse e nuove sonorità."
Cos'era successo, a un certo punto, all'interno dei Finisterre? Siete rimasti fermi per un po': problemi di formazione, incertezza sulla strada da seguire dopo le (ingiuste) critiche derivanti dalla presunta 'svolta commerciale' di "In ogni luogo", o che altro?
"Le critiche che ha ricevuto "In ogni luogo" non ci hanno demoralizzato, anzi... Il problema è che ad un certo punto eravamo un po' stanchi e con troppe tensioni sia personali sia riguardanti le scelte musicali future. Abbiamo quindi deciso, nel settembre 2001, di fermarci per qualche tempo e riordinare le idee. Nel settembre 2002, esattamente un anno dopo, abbiamo ricominciato a lavorare insieme. Ora la formazione è stabile (io, Marelli, Valle, Macor, Cavani) e ci stiamo dedicando a nuove idee con rinnovata energia e molta soddisfazione. La direzione musicale in cui stanno andando queste idee è comunque solo in parte legata ai nostri lavori passati. Diciamo che stiamo sviluppando alcune intuizioni presenti in "In ogni luogo" ma con spunti molto più moderni e stringati, sia come composizione che come arrangiamento. Ci sono anche momenti che piaceranno ai nostri vecchi estimatori, ma nel complesso si tratta di canzoni che credo porteranno coloro a cui non è piaciuto "In ogni luogo" a bruciare il disco nella pubblica piazza (a mo' di Taleban-Prog) al momento della sua uscita. :-)"
Hai inserito l'amico Andrea Monetti (Amanita, Arjuna, Ku, Alhambra, Embryo) sia nella line-up della Maschera di Cera che in quella dei rinnovati Finisterre. Com'è avvenuto che avete iniziato a collaborare insieme? Altra questione: l'approccio al flauto di Andrea è molto 'fisico' e viscerale, decisamente underground. Dunque perfetto per la Maschera di Cera; vi sono state difficoltà, per contro, con lo stile più "da Conservatorio" dei Finisterre?
"Conosco Andrea da molto tempo, ma fino all'anno scorso non era mai capitata l'occasione di lavorare insieme. Appena ho cominciato a ideare il progetto MDC ho pensato subito a lui, perché il suo modo di suonare così sanguigno è perfetto per un progetto che riprende le sonorità anni '70 (che Andrea adora) come MDC. Inoltre mi piacciono molto i suoi spunti musicali di natura psichedelica o etnica e il suo modo molto spirituale di porsi nei confronti della musica. Penso che sia realmente l'uomo giusto per la MDC, non avevo mai suonato con un flautista così passionale e "violento", e sicuramente tutto ciò è un gran bene per l'economia del suono. Riguardo ai Finisterre, Andrea non farà parte della formazione ufficiale ma sarà sicuramente un gradito ospite nei nostri concerti o nelle future registrazioni. Certo, il suo stile è molto diverso da quello dei flautisti che in passato hanno collaborato con noi, ma credo che un po' di novità non faccia mai male: certi pezzi hanno bisogno di quella grinta che Andrea aggiunge e non solo dei misurati modi "da Conservatorio" che abbiamo adoperato nel nostro passato."
Ho notato che il cognome del cantante della Maschera di Cera è Corvaglia, come l'ex-velina; anche la voce roca presenta qualche similitudine... Ebbene, forse possiamo fare urbi et orbi una sconvolgente rivelazione!
"Pochi sanno che Maddalena Corvaglia adora il prog italiano anni '70 ed è dotata di una doppia personalità. Questo le permette, nella vita di tutti i giorni, di svolgere le sue mansioni di show-girl ma di notte, come un lupo mannaro, di trasformarsi in Alessandro, dotato di possente ugola e virili membra maschili. Grazie a questo prodigio, noi abbiamo potuto trovare il giusto cantante e Maddalena ha potuto sfogare le sue frustrazioni musicali. L'unico problema è che a volte questa sorta di Dr. Jekyll & Mr. Hyde sfugge addirittura al controllo di se stesso, e quindi capita che, mentre sta intonando le possenti gesta dell'eroe della Maschera Di Cera, Alessandro si ritrovi trasformato in Maddalena. Inutile dire che a quel punto le prove se ne vanno a puttane, ma noi ci si rimane bene lo stesso. :-DDD"
Ti garantisco che non sono un ispettore delle tasse, dunque puoi rispondermi con tranquillità. Fai solo musica? Oppure svolgi altre attività lavorative in campi lontani da quello della divina Euterpe?
"Ebbene sì: faccio solo musica, o meglio lavoro all'interno di situazioni musicali varie. Oltre alle cose mie lavoricchio in uno studio di registrazione e compongo commenti sonori per cd allegati a libri per bambini o a cd-rom o siti web per conto di un laboratorio informatico qui in Genova. In ogni caso muoio di fame, :-) ma tengo duro e sono disposto a qualsiasi sacrificio per continuare a fare musica. Sono sicuro che qualcosa prima o poi troverà la sua giusta via… e se non dovesse… boh!"
Nel pubblico progressivo c'è una dolorosa mancanza: la componente femminile. A parte le fidanzate, le mogli e le figlie dei musicisti, ai concerti la rappresentanza del gentil sesso è decisamente sparuta, o comunque imparagonabile a quanto avviene in altri ambiti rock, per non parlare poi di quante donne comprino prog, e qui mi sa che si tende allo zero assoluto... Generi molto più duri e in apparenza meno 'femminili' come il metal e il punk raccolgono invece parecchie seguaci. Mi viene in mente quanto diceva nell'ormai lontano 1989 Sandro Pallavicini in quel famoso speciale di Flash dedicato al prog: al nostro genere nuoce la mancanza di un look immediatamente identificabile. Forse è un po' triste e riduttivo ammetterlo, ma è così. Che ne dici, al prossimo concerto ci presentiamo tutti col cappello da Mago Merlino e con le babbucce del Gran Visir?...
"Buona idea! :-) Mah, non saprei, io personalmente conosco un po' di ragazze a cui piace il genere, ma sicuramente non le vedrei ai concerti al Bloom oppure a comprarsi il nuovo dei Gnidrolog. Il prog è un genere molto elitario e di nicchia, e forse alcune ragazze sono spaventate da quest'aria di seriosità che ha il genere ed i suoi adepti. Onestamente non saprei come fare a risolvere il problema; magari al prossimo concerto dei Finisterre potremo fare spogliare Marelli, così che alla vista del virile pelame molte donne possano essere attirate. Ci penseremo…"
Come tu stesso hai accennato, un altro fattore forse controproducente nel prog è l'eccessiva seriosità dei gruppi e dell'ambiente in generale. Sarebbe davvero un'eresia pensare, nel futuro, a una band dedita al "prog demenziale"? Che dici, si potrebbe tentare di lasciare da parte l'impegno aulico-favolistico-metaforico e parlare di vere stronzate, dato che poi, almeno secondo certi detrattori, il passo non è così lungo?... Mancano esempi storici a tale riguardo, eccezion fatta, ovvio, per i casi involontari (cito Atlantide e Buon Vecchio Charlie, due gruppi che, peraltro, musicalmente apprezzo molto). C'è chi nomina Elio e le Storie Tese in rappresentanza di quella corrente, ma per conto mio è nel giusto chi afferma che il punto di riferimento di tale band non è il prog, ma piuttosto Frank Zappa. Ricordo che in un vecchio numero di Arlequins apparve la recensione di un demo a firma "Finisterre & Friends", dal titolo "Schiavo 30enne"... Perché non ritiri fuori quel progetto?
"Riguardo agli Elii, io li considero assolutamente progressivi, così come considero progressivo Zappa (se non è prog lui, chi lo è allora?), ma questo è un lungo e delicato discorso sulle etichette musicali che ci porterebbe fuori contesto. L'ironia, per me e per i musicisti con cui collaboro, è una componente fondamentale ed è molto difficile che ci si prenda troppo sul serio quando lavoriamo o componiamo. Mi spiace che questa cosa non appaia molto dai dischi, ma chi ci conosce bene sa quanto siamo cazzoni :-) e di questo siamo felici: se c'è una cosa che personalmente odio è chi si prende troppo sul serio, manca di ironia e se la tira troppo "da artista". Quanto a "Schiavo 30enne", è stata una cosa divertentissima ma è nata ed è stata registrata su mezzi di fortuna in una giornata di totale ubriacatura a casa di un nostro amico, con chitarre scordate, voci stonate e pesantissime volgarità di vario genere a profusione. Praticamente abbiamo messo in musica alcune inserzioni "hard" tratte da riviste specializzate (quali appunto "Fermo posta") adattandole a famose canzoni di Genesis, Yes, King Crimson, Eloy ma anche di Battisti, Baglioni, Police e tanti altri. Capisci bene che pubblicare una cosa del genere porterebbe denunce su denunce. Probabilmente un giorno ci ritorneremo e musicheremo tali testi su musiche nostre e le registreremo come si deve."
Rinunci a Satana e alle sue pompe? Ti ritieni un virtuoso o un vizioso? Stai alla larga da Bacco, Tabacco, Venere e/o altri vizi capitali, oppure in qualcuno di quei mari il naufragar t'è dolce?...
"Satana fa le pompe? Non lo sapevo, interessante! :-)  Beh, mi capita spesso di naufragare in molti vizi capitali, Bacco, Tabacco, Alcool, Venere… di più non faccio (a parte certe magnate). Non mi ritengo un vizioso ma mi piace divertirmi e godermi la vita, se posso. Faccio comunque anche molto sport e quindi cerco di tenermi in forma. Inoltre in questo momento sono molto innamorato, quindi… che voglio di più! :-)"
Favorevole o contrario alla guerra in Iraq?
"Assolutamente contrario. Ci sono modi più intelligenti di capire e risolvere le cose, e il governo americano si comporta spesso e volentieri come un grosso Big Jim forzutissimo ma senza un briciolo di cervello."
Contatti:
www.zuffantiprojects.com.

Francesco Fabbri

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