Un profano potrebbe pensare che Erna Schmidt fosse la cantante di questa band, ma il combo tedesco elaborava pezzi solo strumentali ed era interamente composto da maschietti. In realtà il nome del gruppo, come le note del libretto sottolineano, è probabile che venne scelto sotto l'influenza di un paio di joints…
L'aneddoto è emblematico per entrare nel merito dell'analisi musicale, che dunque non può prescindere dall'ambito spazio-temporale di riferimento. Verso la metà degli anni '60 si agitava la R&B Corporation, gruppo il cui stile era rivolto verso il beat e - ovviamente - il rhythm'n'blues, tuttavia i fermenti sociali di fine decennio ne modificarono presto le performances, allungate a dismisura, oltre che gli stili di vita dei vari membri, riuniti nelle classiche
comuni. Il cambio di monicker fu allora inevitabile, per significare lo stacco netto rispetto al passato. I concerti di Erna Schmidt erano infatti jam-sessions in cui l'improvvisazione regnava sovrana, e la girandola di musicisti che sono stati coinvolti negli anni è più complicata del numero di giocatori cambiati dall'Inter ultimamente! Un contratto con la Ohr venne firmato, ma nessun disco uscì: ci restano oggi queste testimonianze live quantomai opportune.
Se si eccettuano le due tracks del '69, assimilabili ai Cream o all'Hendrix più evoluto, il resto del disco è giocato tra l'interazione di un flauto melodico, nondimeno capace, all'occorrenza, pure di graffiare (vedi Ian Anderson), e una chitarra hard: il tutto collocato su un substrato psichedelico. I due strumenti succitati svolgono senza sbavature le loro parti, ottimamente sostenuti dalla destrezza e dalla fantasia della sezione ritmica, che varia tempi e umori in modo fantastico. Per chi scrive questo è vero progressive, poiché affrontato con competenza e ricco di grandissimo feeling! Forse è curioso constatare come in questa band potesse convivere l'anima
stoned accanto a quella capace di ragionare, tuttavia ciò passa in secondo piano. Acquisto imperdibile per chi, come il sottoscritto, adora la triade Amanita/Arjuna/Ku.

Francesco Fabbri - giugno 2001

[ARTICOLI]