Sas Morin - Cima Malinverno
Cimon del Trés - Pale delle Buse
Forte Dossaccio
Schenon del Latemar
Monte Cucal
Sella Ronda
Ferrata Roda di Vael e Masaré
Cadinon
Ferrata del Gronton
Cima Ombretta
Cima di Valsolaro - Monte Ziolera
Lago di Cece
Forcella dell'Ort (sentiero attrezzato "G. Badia")
Ferrata dei Campanili (gruppo del Latemar)
C. Lasté delle Sute - C. Lagorai - C. Busa della Neve
Castel
Cima Ciampaz
Bletterbach
Mandriccio del Canalin - Cornacci - Dos dai Branchi
Sass Bianch de Roseal (sentiero attrezzato "L. Pederiva")
Rampimidi
Cima dell'Inferno
Sasso Vernale - Cima Ombrettola
Feudo

Ferrata della Roda di Vael: un passaggio
esposto scendendo verso la Forcella delle Rode

Allenamento con Cristian Zorzi

Che estate fantastica! Tutto, ma veramente tutto quello che speravo di fare è andato in porto e, anzi, in qualche caso ho avuto l'occasione di superare ciò che avevo pianificato 'a tavolino' durante l'inverno. Certamente aiutato dai ben due mesi di permanenza a Moena, alla fine ho accumulato un'incredibile quantità di gite di un giorno intero: 24, stracciando letteralmente il mio primato personale dell'anno scorso (16). Ciò è stato reso possibile innanzitutto da un'adeguata forma fisica. Comprendendo che certe performances non si possono improvvisare, men che meno andando avanti con l'età, mi sono imposto di mantenere per tutto l'anno un livello di allenamento medio-alto. In passato, nei mesi più freddi sospendevo, o quasi, ogni uscita podistica. Con uno spiacevole risultato: ritrovarmi, ai primi di marzo, con poco fiato e, soprattutto, con circa 6 chili di troppo da smaltire! In quelle condizioni, le prime due settimane di 'sgambate' erano davvero un calvario... No, dovevo cambiare; cosicché, lo scorso inverno, non mi sono fermato: mai meno di 3-4 allenamenti alla settimana, anche sotto la pioggia e addirittura sotto la neve (una volta sono tornato a casa che sembravo Babbo Natale...). Si dice che sudare col freddo faccia male. Balle: io, che pure da ragazzo soffrivo di tonsilliti e bronchiti asmatiche, in tutto l'inverno non mi sono beccato neppure un raffreddore. Basta stare attenti, coprendosi bene appena terminata l'attività fisica. D'altronde è troppo importante non metter su peso. Dirlo ai 'veri sportivi' è lapalissiano, però ci potrebbero essere tanti semplici amatori - nel cui novero mi comprendo - che magari pensano che un po' di peso in più non cambi nulla. Beh, provate allora a mettervi di punto in bianco una zavorra di due chili nelle tasche, equamente ripartita, e cominciate a correre in salita: poi mi saprete dire... In primavera, le mie uscite settimanali sono diventate 5-6 e, da maggio in poi, 7, suddivise fra corsa, mountain bike ed escursioni varie. Io sono alto 1,77 e, essendo un longilineo, il mio peso forma non deve eccedere i 70 chili. Alla fine di giugno ero sui 69, e ho voluto fare un test. Di pomeriggio, con un caldo asfissiante, sono uscito da casa mia di corsa (Firenze, zona Campo di Marte) e sempre di corsa sono arrivato in cima a Monte Ceceri (37'30" il tempo impiegato, tanto per la cronaca). Lì ho capito di essere in forma e che sulle Dolomiti potevo far qualcosa di buono. E in effetti le cose sono poi andate in modo eccezionale, complice anche quel pizzico di fortuna che l'anno scorso non avevo avuto. Dunque niente infortuni, ma pure niente dolorini più o meno fastidiosi: a quanto pare, se si è ben allenati certi inconvenienti non si manifestano. Soprattutto a livello articolare (vedi le ginocchia), temevo ormai che l'accumulo degli anni mi portasse a un progressivo peggioramento. Invece no: quest'estate, malgrado i grossi carichi di lavoro, muscoli, ossa e cartilagini non mi hanno mai tradito. Forse il correre sul duro asfalto irrobustisce invece che indebolire? Boh, dovrebbe essere vero il contrario... Ma torniamo alla mia vacanza dolomitica. Le condizioni meteorologiche sono state a dir poco isteriche: a una prima metà di luglio fredda e piovosissima è seguita una seconda metà bella e, soprattutto, con temperature tropicali, anche in piena notte e di primo mattino! Dopo è venuto il gelo, e non ricordo, anzi, di aver mai battuto i denti in gita come nella prima quindicina di questo agosto 2005... Seppur meno polare, il clima è rimasto variabile e incerto anche in seguito, riprendendosi solo ai primi di settembre, con qualche squarcio di sole e di tepore. Quanto a me, per la prima volta sono riuscito a entrare nei primi dieci di categoria (8°) nella corsa podistica cui ho preso parte, limando un ulteriore 1'18" (su 6 km) al tempo dell'anno prima. In più ho avuto l'onore di allenarmi col 'grande cugino' Cristian Zorzi, e di tutto questo riferisco nell'aggiornamento della pagina a lui dedicata. Circa le gite di cui leggerete (e vedrete le molte foto), c'è solo l'imbarazzo della scelta: tanto per citare qualche esempio, si va da quelle escursionistico-naturalistiche (Monte Cucal e Castel) a quelle alpinistiche oltre i 3000 metri (Cima Ombretta e Sasso Vernale); dalle ferrate (Masaré e Campanili del Latemar) alle pedalate (Sella Ronda e Rampimidi); dagli abissi del Bletterbach alle svariate esplorazioni dei Lagorai (ben 7: quest'anno mi sono veramente tolto la voglia!), nelle quali, a differenza della scorsa estate, non mi sono mai perso neppure una volta... Che posso voler di più dalla vita? Come sempre, vi auguro buona visione e buona lettura!

Francesco Fabbri - ottobre 2005

[DOLOMITI]