"C'è grossa grisi": questo era un po' il ritornello, anni fa, di un irresistibile personaggio televisivo creato da Corrado Guzzanti. Ed era un'epoca felice al confronto di quella attuale, in cui le effimere, drogate certezze del vivere occidentale sono scosse da una caduta a vite delle economie dell'intero pianeta: di fronte a uno scenario così drammaticamente nuovo, neppure i presunti 'esperti' sanno più che pesci pigliare, e men che meno prevedere cosa potrà succedere. Ma, mentre noi 'sfortunati' siamo quotidianamente preoccupati per l'andamento delle Borse mondiali, tantissimi esseri umani sulla Terra - la maggioranza - neppure sanno cosa sia la "Borsa": al massimo possono pensare che sia quella da riempire col cibo per sopravvivere. Per tutti questi sventurati non vi sono risparmi da investire, ma sperare di mangiare oggi. E forse domani.
Ciò vale senz'altro per chi vive in Cisgiordania e Gaza, zone fra le più martoriate del mondo, con diritti umani negati e prospettive di sviluppo praticamente assenti. In tutto questo si colloca almeno l'intervento dell'UNICEF, con l'obiettivo di fornire un'educazione e un'istruzione ai tanti bambini del posto, la cui unica 'colpa' è di essere nati lì. Il lodevole progetto "Cosa diamo al mondo", che riunisce parecchi musicisti provenienti dal Casertano, si pone appunto lo scopo di raccogliere fondi per questa nobile causa. Tante le associazioni, gli enti e gli assessorati coinvolti in quest'iniziativa, la cui gestazione non dev'essere stata affatto facile; non sorprende che tra gli ideatori del progetto ci sia un personaggio noto come
Agnese Ginocchio, indefessa operatrice di pace in Campania. Il bel cofanetto è stato presentato ufficialmente lo scorso 31 agosto a Casertavecchia, in occasione della storica rassegna "Settembre al Borgo". Due i CD racchiusi, con ben 32 pezzi per quasi due ore e mezzo di ascolto. Alcuni nomi li potremmo definire "di chiara fama": Nuova Compagnia di Canto Popolare, Enzo Avitabile, Tony Esposito, Avion Travel; tuttavia, ad eccezione della traccia della NCCP, le maggiori soddisfazioni risiedono altrove. Come prevedibile, non v'è una matrice stilistica unitaria, e si spazia dall'etnico al jazz, dal rock al cantautorale. In una simile operazione sono intrinseci, addirittura ovvi gli alti e bassi; mi limiterò a segnalare gli episodi che maggiormente mi hanno convinto.
Sognante, suadente, elegiaco, il pezzo della
NCCP ha un appeal insolitamente 'nordico', forse per la presenza del whistle. Validi tre strumentali: il jazz-blues di Lello Panico, l'ammaliante filastrocca greca eseguita dalla fisarmonica di Andrea Russo, la "inti-illimanesca" (quena, charango ecc.) evoluzione degli Alas de Esperanza. Ed ecco Agnese Ginocchio: incisiva come sempre, e ben sostenuta dai sapienti arrangiamenti di Niki Saggiomo, ci propone "Sono loro il futuro del mondo", con un testo senza peli sulla lingua interpretato con carica dalla sua caratteristica voce black; grande l'assolo di chitarra elettrica nel finale. Il non disdicevole tentativo di rock italiano di Enzo Vitale trova sviluppo in Carmine Migliore, che forgia un ottimo hard melodico e lo corona con un cantato dal registro notevolmente esteso. Il secondo CD si apre con gli Avion Travel: ma Peppe Servillo e soci non avevano proprio nulla di inedito da offrire, al posto dell'arcinota "Sentimento", vittoriosa a Sanremo 2000?… Subito dopo c'è il garbato strumentale a firma Marco Sfogli & Matt Guillory, rispettivamente chitarrista e tastierista. Un altro duo che coglie nel segno è quello formato da Enzo De Rosa & Vladimir Kocaqi: evocativo e malinconico il loro pezzo classicheggiante, e sulla stessa falsariga si pone il virtuosistico saggio di chitarra di Angelo Barricelli. Il jazz-rock à la Weather Report dei Sonamundi non è male, ma necessitava di maggior concisione; emozionante l'atmosfera quasi new age dettata dalle tastiere di Francesco Oliviero: commuove l'inserimento del famoso discorso di Giovanni Paolo II che si conclude con "Mai più la guerra". Segnalazione, infine, per la cover in chiave soul di "Over the rainbow" eseguita da Fiammetta e Antonio De Innocentis.
Le canzoni non citate sono comunque gradevoli e si lasciano ascoltare. Se proprio si vuole cercare il pelo nell'uovo, nella fase di premaster ci poteva stare una maggior cura nell'equalizzazione, per rendere i volumi più omogenei.
E' lapalissiano che non bastano le canzoni a cambiare il mondo. Lo stesso antesignano del pacifismo in musica, ovvero Bob Dylan, da almeno quarant'anni non crede più a questo genere di miracoli. Lo sanno anche i promotori di questo progetto, nel cui booklet è però appropriatamente riportata una frase di Madre Teresa di Calcutta:
"Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano. Ma se non ci fosse quella goccia all'oceano mancherebbe". E allora domandiamoci, tutti noi 'gocce', "cosa diamo al mondo"…
Contatti:
www.casertamusica.com.

Francesco Fabbri - aprile 2009

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