XIV: Paneveggio - Malga Bocche - Laghi di Lusia - Cima di Lusia -
Cima di Lasté - Passo Lusia - Malga Canvere - Paneveggio
(a piedi)

Le Pale di San Martino dalla Cima di Lusia

In montagna la difficoltà di un itinerario non è quantificabile dalla semplice lunghezza del medesimo: pochi metri di un difficile passaggio su roccia possono richiedere anche delle ore, mentre il semplice camminare su un buon sentiero permette di coprire agevolmente distanze notevoli. La gita di cui parlo ora è appunto quella col percorso più lungo, ben 19 km, ma esso si snoda in prevalenza su comode strade forestali. Parto da Paneveggio e subito mi addentro nella fitta boscaglia del Parco Naturale. L'ambiente è incontaminato, e mi sento a contatto con la parte più genuina di me stesso. Superata la Malga di Bocche, mi si aprono davanti le morbide praterie del Lusia. Continuo senza quasi avvertire la fatica; sono ora nella stupenda valle dei Laghi, incastonata fra le assolate alture del gruppo di Bocche, le cui rocce porfiriche sono analoghe a quelle dei Lagorai. In breve giungo presso i due scintillanti Laghi di Lusia. Devo ancora guadagnare quota verso ovest, poi ripiego verso est e arrivo così su Cima Lusia. La giornata è magnifica, e il cielo completamente terso permette di godere a 360 gradi di un panorama indescrivibile. Ho già camminato circa tre ore e superato 1000 metri di dislivello, però tutto ciò oggi pare non incidere. Mi trattengo in vetta un bel po', quindi mantengo la cresta e, più avanti, tocco anche la Cima di Lasté. Il sentiero taglia ora i pascoli e scende con decisione. Un'aquila pare accompagnare il mio cammino, disegnando ampie volute lassù in alto con le sue ali maestose. Al Passo di Lusia comincia un'altra strada forestale che prima raggiunge Malga Canvere, quindi riporta a Paneveggio. Il tragitto è lungo però comodo, e io ho tutto il tempo di lasciarmi ammaliare dalla Natura, capace sempre di sorprendere: nel corso della giornata riesco a vedere ben sei scoiattoli!

[Dolomiti 2001]