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Conosco a memoria il luogo, in quanto punto di partenza di mie innumerevoli gite nel Gruppo del Catinaccio, però non avevo mai avuto l'occasione di trattenermici troppo a lungo. Stavolta ne approfitto, considerando anche che è ormai ora di pranzo. Come mi aspettavo, la zona è gremita di famiglie (da Vigo si arriva direttamente con la funivia), però in quel momento sono l'unico biker presente. Incuriosite dal mio abbigliamento variopinto, oltre che dal mio mezzo di locomozione, diverse persone si avvicinano chiedendomi informazioni sull'itinerario fatto. Tiro fuori il dépliant per mostrare loro che da Pèra a Ciampedie ci sono solo 5,5 Km, ma che a tale tratto corrisponde un dislivello di 670 metri, con una pendenza media, quindi, superiore al 12%! Non a caso l'itinerario è lì classificato come "difficile". Dopo mangiato, ho tutto il tempo di rimanere in estasi, compenetrandomi nella Montagna: ho quasi addosso i tormentati Dirupi di Larsec e le frastagliate sagome della Roda di Vael, dei Mugoni, delle Coronelle e del Gran Catinaccio... Uno scenario incomparabile! E, in lontananza, i gruppi del Sella e del Sassolungo alimentano la grande teatralità di questo luogo magnifico. La discesa avviene proseguendo sul lato opposto del pianoro di Ciampedie, sempre alternando piste da sci e strade forestali. L'attenzione si fa logicamente massima laddove la ripidezza e la difficoltà del fondo lo richiedono, ma senza particolari difficoltà supero il Rio Vael, ritrovando poi l'asfalto nei pressi di Vallonga. Da qui, raggiungo in breve Vigo e quindi Pozza, ricollegandomi infine all'itinerario fatto all'andata.
[Dolomiti 2004]
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