IV: Moena - Pèra - Rualp - Pian Pecei - Ciampedie -
Vallonga - Vigo di Fassa - Pozza di Fassa - Moena
(in mountain bike)

Come prima pedalata in alta quota di quest'anno, seguo fedelmente il percorso n° 6 del dépliant "Escursioni in mountain bike", distribuito dalle Aziende di Promozione Turistica della Val di Fassa. Tuttavia, per dare un maggior senso al chilometraggio complessivo, comincio la mia gita direttamente da Moena. Percorro la ciclabile fino a Pozza, poi passo sulla Statale e arrivo a Pèra (e non Péra come molti erroneamente dicono, e come è incredibilmente riportato sul nuovo cartello all'imbocco del paese! "Pèra" sta infatti per "pietra", ovvero quella grossa roccia addossata allo storico Albergo Rizzi). Da lì mi sposto sul versante alla mia sinistra, rimontando alcune stradine asfaltate che portano nei pressi di Rualp. Ben presto comincia lo sterrato, e la pendenza si fa sempre più accentuata. Tratti su strade forestali si alternano ad altri su piste da sci, ed è su questi ultimi che il fondo si fa sovente sconnesso, obbligandomi talvolta a mettere il piede a terra. La giornata è piena di sole, cosicché, man mano che procede la salita, ammiro con ricchi dettagli i prospicienti Dirupi di Larsec. Assai meno pittoreschi sono i piloni e i cavi della seggiovia che accompagnano fedelmente la mia ascesa, ma tant'è: la zona è di grande sfruttamento turistico, soprattutto invernale, e a confermarlo sono le frequenti serie di quegli orribili pali ritorti destinati a sostenere le reti di protezione. Un vero peccato, perché io non credo che le ferite inferte all'ambiente rappresentino un inevitabile dazio da pagare... Quando arrivo alla stazione intermedia di Pian Pecei, a quota 1800 metri, ho già superato gran parte del dislivello, ma c'è ancora un ultimo strappo impegnativo, prima di approdare a quota 2000, presso lo spettacolare pianoro di Ciampedie.

I Dirupi di Larsec

Il Catinaccio

Il gruppo del Sella da Ciampedie

Roda di Vael e Mugoni da Ciampedie

Conosco a memoria il luogo, in quanto punto di partenza di mie innumerevoli gite nel Gruppo del Catinaccio, però non avevo mai avuto l'occasione di trattenermici troppo a lungo. Stavolta ne approfitto, considerando anche che è ormai ora di pranzo. Come mi aspettavo, la zona è gremita di famiglie (da Vigo si arriva direttamente con la funivia), però in quel momento sono l'unico biker presente. Incuriosite dal mio abbigliamento variopinto, oltre che dal mio mezzo di locomozione, diverse persone si avvicinano chiedendomi informazioni sull'itinerario fatto. Tiro fuori il dépliant per mostrare loro che da Pèra a Ciampedie ci sono solo 5,5 Km, ma che a tale tratto corrisponde un dislivello di 670 metri, con una pendenza media, quindi, superiore al 12%! Non a caso l'itinerario è lì classificato come "difficile". Dopo mangiato, ho tutto il tempo di rimanere in estasi, compenetrandomi nella Montagna: ho quasi addosso i tormentati Dirupi di Larsec e le frastagliate sagome della Roda di Vael, dei Mugoni, delle Coronelle e del Gran Catinaccio... Uno scenario incomparabile! E, in lontananza, i gruppi del Sella e del Sassolungo alimentano la grande teatralità di questo luogo magnifico. La discesa avviene proseguendo sul lato opposto del pianoro di Ciampedie, sempre alternando piste da sci e strade forestali. L'attenzione si fa logicamente massima laddove la ripidezza e la difficoltà del fondo lo richiedono, ma senza particolari difficoltà supero il Rio Vael, ritrovando poi l'asfalto nei pressi di Vallonga. Da qui, raggiungo in breve Vigo e quindi Pozza, ricollegandomi infine all'itinerario fatto all'andata.

[Dolomiti 2004]