I: Pian de Schiavaneis - Val Lastìes - L'Antersas -
Rifugio Boè - Forcella Pordoi - Pian de Schiavaneis
(a piedi)

Sulla vetta dell'Antersas

Il Sassolungo dall'altopiano del Sella

Mi riservo subito per la prima gita un impegno fisico mica male. D'altronde il gruppo del Sella è, in assoluto, uno dei più frequentati delle Dolomiti, pertanto è meglio recarvisi lontano dai periodi "di punta", per evitare intasamenti lungo le strade ma anche lungo i sentieri. E' dunque la mattina del 27 luglio quando raggiungo in macchina il Pian de Schiavaneis, sotto il Passo Sella. Da lì mi inerpico per la bellissima Val Lastìes, dominata da un lato dall'altopiano delle Mesules, mentre sull'altro incombe la verticale parete del Sas Pordoi. Mi sento davvero un esserino piccolo piccolo, al cospetto di una natura così imponente e maestosa! Cammino con studiata regolarità lungo il percorso non difficile ma lungo e faticoso. Il tempo è inizialmente variabile, ma poi, come da previsioni, il forte vento fa aprire con decisione il cielo. Sono già circa mille i metri di dislivello quando giungo alla Forcella Antersas; dopo un ultimo strappo sono sull'omonima cima, a quota 2907. Il freddo è intenso e mi penetra nelle ossa. Mi metto un maglione pesante e mangio, nello scenario stupendo dell'altopiano del Sella: niente vegetazione in giro, solo "sassi"... ma che "sassi"! Sopra di me si staglia la massiccia mole del Piz Boè, e la tentazione di scalarlo nuovamente, dopo oltre trent'anni dalla prima volta (era il 1971 e non avevo neppure nove anni) è forte, ma la gita è ancora lunga. Dal versante opposto dell'Antersas raggiungo il Rifugio Boè, quindi proseguo in quota. Squarci indescrivibili si aprono di continuo, fra cui uno meraviglioso verso il gruppo del Sassolungo. Arrivato alla Forcella Pordoi, per tracce di sentiero lungo un ghiaione abbastanza ripido ritorno sulla Val Lasties, e di qui al Pian de Schiavaneis.

[Dolomiti 2002]